Per tutti prima o poi arriva quella fatidica domenica in cui l’intera famiglia si riunisce a pranzo insieme, ovviamente a casa della nonna che, nella maggioranza dei casi, abita in campagna. Certo, l’indole umana sarebbe quella di passare la giornata in panciolle sul divano, però in questi momenti bisogna farsi forza e abbandonare il tepore del piumone, perché sicuramente ne varrà la pena. D’altronde, in questa moderna e frenetica società, il tempo di qualità da passare in famiglia è sempre di meno e quando si presenta l’occasione, bisogna coglierla al volo. 

Una volta uscita dal letto, Lara pensò di essere a metà dell’opera. L’ultimo scoglio sarebbe stato vestirsi. Uscire in pigiama non sembrava affatto una buona idea, perciò la ragazza scacciò dalla mente tale tentazione e si sforzò di trovare una soluzione alternativa. Aprì le ante dell’armadio, si sedette sul bordo del letto e rimase in contemplazione dei suoi vestiti, sorseggiando la tazza di the alla mela e cannella che si era preparata per colazione. Il profumo fruttato e speziato della calda bevanda invase le sue ghiandole olfattive, risvegliando non solo i sensi, ma anche ricordi che la travolsero come un fiume in piena. Lara non oppose resistenza, chiuse gli occhi e si lasciò travolgere dalla corrente delle sue memorie. Quando li riaprì, si ritrovò bambina, in mezzo ad un campo di grano, a correre a perdifiato inseguendo una farfalla colorata che non voleva realmente prendere. Quando arrivò al frutteto a lei familiare, si fermò all’ombra del suo albero di mele preferito. Ne raccolse una, la pulì strofinandola sul suo bel vestitino a fiori e la morse assoporandone il gusto ancora un po’ acerbo. Poi la sua attenzione fu attirata da una zona erbosa ricoperta da margherite. Si precipitò verso di esse e cominciò a coglierle per intrecciarle in una corona. Quando ebbe finito, con un gesto quasi formale, la appoggiò sulla testa e dopo aver fatto un inchino regale ai suoi sudditi invisibili, cominciò a ridere e a fare piroette. Girava su stessa per far gonfiare la gonna del suo vestito; più aumentava la velocità, più la ruota della gonna si ampliava, e più il vestito svolazzava e più la bambina rideva. Continuò fino a quando cadde esausta sull’erba fresca dove, ansimando, chiuse gli occhi per riprendere fiato.

Quando li riaprì, Lara era di nuovo nella sua camera, con il tè in mano ormai quasi freddo. Lo posò sul comodino e si diresse decisa verso l’armadio. Quel tuffo nel passato le aveva ricordato quanto le piaceva da bambina andare a trovare la nonna in campagna, essere libera e sbarazzina. Decise dunque che quella domenica avrebbe ritrovato la spensieratezza di una volta: l’allegria di una gonna svolazzante, i colori dei fiori e la sicurezza di comodi stivali. Ora però non era più una bambina, perciò doveva rendere tali elementi più maturi; un look campagnolo, ma comunque sofisticato: COUNTRY CHIC! Eureka!

Ora sapeva come si sarebbe vestita e sapeva anche che quel look sarebbe stato oggetto del suo prossimo articolo sulla rubrica Colors of Life. 

L’outfit risulta così composto: